INNOVAZIONE, TECNOLOGIA, SOSTENIBILITÀ.. E L’EQUITÀ? COMPRENDERE L'EQUITÀ COMUNICATIVA PER EVOLVERE COME PERSONE E IMPRESE
Le imprese cercano di innovarsi e rimanere al passo investendo in tecnologia e sostenibilità… e in termini di equità? In questo caso occorre parlare di linguaggio e di comunicazione.
Usiamo il termine comunicazione per riferirci a tutti i suoi processi: ascoltare, leggere, parlare e scrivere (compreso l'uso di media elettronici e cartacei).
Le abilità comunicative si basano tutte sulla conoscenza e sull'uso del linguaggio (talvolta definito dai teorici della comunicazione come "codice del messaggio"). Chiaramente è utile distinguere tra il linguaggio scritto e parlato, in quanto spesso si trovano persone che nello scrivere si sentono particolarmente sicure, ma nel parlato non riescono a mantenere quel livello di confidence. Basti pensare all'utilizzo della seconda lingua per accorgersi quanto molti sono in grado di scrivere e di leggere (o decodificare) l'inglese in modo abbastanza fluente, ma non sono in grado di parlarlo altrettanto fluentemente.
La misurazione del raggiungimento delle competenze comunicative è complicata non solo da questi aspetti situazionali dell'uso della lingua ma anche dalle varianti dei codici linguistici e delle abitudini comunicative in diverse culture e sottoculture in varie istituzioni e regioni istituzioni e regioni.
All'interno della categoria di "linguaggio", dobbiamo anche distinguere tra processi di linguaggio verbale e non verbale. Il termine verbale si riferisce principalmente all'uso delle parole, sia parlate che scritte. Il linguaggio non verbale si basa su aspetti visivi, uditivi, cinestesici, tattili, spaziali e altri aspetti della comunicazione che sostituiscono o integrano il linguaggio verbale.
Con i repentini cambiamenti del mondo in cui viviamo è arrivato il momento di chiedersi quanto sia importante pensare all'innovazione da un punto di vista tecnologico e di sostenibilità e allo stesso tempo evolvere e innovare dal punto di vista comunicativo.
Messaggi di genere: quanto la comunicazione fa la differenza nei luoghi di lavoro
Quando un messaggio, verbale o non-verbale, varia a seconda del sesso del mittente o del destinatario, si tratta di messaggi di genere. In che misura tale differenza promuove l'ineguaglianza di genere nei contesti lavorativi ed educativi?
La comunicazione, soprattutto nelle forme nelle forme orali, implica significati che vanno oltre quelli cognitivi. La comunicazione comporta messaggi affettivi, espressivi, relazionali e strumentali. Pertanto, non solo i messaggi orali cercano di raggiungere obiettivi di comprensione o di persuasione (cognitivi e strumentali), ma esprimono anche sentimenti (affettivi ed espressivi), cercano di raggiungere, cambiare o mantenere relazioni (relazionali e strumentali). Le ramificazioni di genere in queste interazioni multiple aggiungono complessità poiché i messaggi coinvolgono il genere nei valori, nelle aspettative e nelle prescrizioni culturali, di solito non dichiarate.
Il punto è che l'interesse per l'equità nell'apprendimento/insegnamento delle abilità comunicative richiede attenzione, in ogni momento, alla natura multiforme e interattiva delle abilità e delle intenzioni del mittente, dei valori e delle aspettative del ricevente e di altri fattori.
Per quanto complesso appaia questo argomento, richiede particolare attenzione perché le abilità comunicative (ascoltare, leggere, parlare e scrivere attraverso diversi mezzi di comunicazione) sono probabilmente le più importanti.
Questo articolo si propone di evidenziare quanto una comunicazione equa e attenta al rispetto di tutti gli attori coinvolti nella società sia diventata fondamentale per le imprese con un passo in più.
Quanto costa ad aziende e lavoratori la mancata cura della comunicazione?
Una mancata cura di una comunicazione equa, oggigiorno, causa alle vittime un forte disagio emotivo, con conseguenze negative a breve termine come l’allontanamento silenzioso dei lavoratori, oppure a lungo termine, tra cui possono rientrare depressione, ansia, abuso di sostanze e riduzione della produttività.
Uno studio condotto da Deloitte analizza i costi associati, in particolare, alle discriminazioni di natura sessuale. Il costo per le aziende è in media di 2,6 miliardi di dollari di perdita di produttività all'anno o 1.053 dollari per vittima. Ciò include tassi più elevati di assenteismo, turnover del personale, perdita di produttività e diminuzione del morale.
Ambienti di lavoro considerati ostili, che tradotto significa senza cura per una comunicazione equa, possono spingere i lavoratori ad abbandonare anche occupazioni ben retribuite.
Un corso di comunicazione equa aiuta titolari, responsabili e i lavoratori a sviluppare competenze sociali chiave per aumentare il rispetto e diminuire gli episodi che potrebbero essere percepiti come non equi.
Normalità, diversità ed esempi di discriminazione
La maggior parte di noi passa almeno 8 ore della propria giornata nello stesso luogo di lavoro con le stesse persone. Ora, immaginate di lavorare in un ufficio in cui temete di arrivare e trovare colleghi o responsabili che non vi valorizzano, anzi vi discriminano. Immaginate di guardare verso la porta, sperando che non entri un collega in particolare. Un accento, un modo di vestire, un diverso Paese d’origine, un orientamento sessuale, battute a scopo sessuale, identità di genere. Che cosa hanno in comune queste esperienze?
Sono tutti esempi di comportamenti che possono essere considerati lesivi nei confronti di una persona, poiché questo tipo di discriminazione può assumere diverse forme. Tracciare il confine tra un comportamento accettabile e una molestia illegale non è semplice, ma la soluzione, invece, è chiara e a portata di tutti: la comunicazione.
Spesso chi lavora non riesce a distinguere la linea sottile che si nasconde dietro all’ironia e l’intenzionalità. Una comunicazione non equa comprende in genere qualsiasi comportamento non iniziato dalla persona stessa e che può essere considerato offensivo. Sebbene le molestie includano spesso una componente di potere, chiunque può compiere atti sgraditi, compresi colleghi, dirigenti, superiori o persino subordinati. È importante ricordare, tuttavia, che ciò che è considerato sgradito da voi può non esserlo per qualcun altro.
Molti colleghi hanno un proprio senso dell'umorismo e se siete d'accordo con una battuta, un tocco o un flirt di un collega, non si tratta di molestie sessuali. Il primo passo per garantire la sicurezza di un luogo di lavoro è saper riconoscere i comportamenti inaccettabili e cosa fare in caso di problemi.
Poiché solo i comportamenti sgraditi rientrano nella categoria delle molestie, è importante comunicare al molestatore che il comportamento vi mette a disagio e che deve cessare. Allo stesso modo, se un individuo esprime che il vostro comportamento nei suoi confronti è sgradito, è essenziale che prendiate provvedimenti per cambiare il vostro comportamento.
Educare la popolazione aziendale alle conseguenze del nostro linguaggio in comunicazione è un’azione tanto semplice quanto efficace per mettere i lavoratori nelle condizioni di lavorare in un mondo del lavoro che evolve e che cerca di andare verso una direzione più equa.
Come può essere utile la Realtà Virtuale per una comunicazione più equa?
Immaginate di indossare un visore e di ritrovarvi in un ambiente di lavoro vivendo in prima persona una situazione di discriminazione, di mancanza di rispetto o addirittura di molestia sessuale... Tutto questo alimenterebbe in maniera esponenziale una capacità fondamentale: l'empatia. Mettersi nei panni dell'altro, infatti, è il modo migliore per comprendere intrinsecamente come si vive una relazione spiacevole; tutto questo è possibile grazie alla Realtà Virtuale.
Le tecnologie immersive non sostituiscono l’insegnante o il formatore, ma ne rafforzano l’efficacia. Anche in una piattaforma di apprendimento immersiva e interattiva, il ruolo degli insegnanti e degli educatori rimane fondamentale. Oltre a facilitare l'apprendimento e a fornire feedback, gli educatori svolgono un ruolo essenziale nel promuovere un senso di comunità e nell'offrire supporto emotivo.
Inoltre, l'uso di piattaforme di apprendimento può aumentare le strategie di insegnamento tradizionali. Per esempio, il modello di classe capovolta, in cui gli studenti rivedono il materiale a casa e utilizzano le ore di lezione per attività interattive, si è dimostrato promettente.
Lo sviluppo di una piattaforma di apprendimento immersiva e interattiva dovrebbe tenere conto dei diversi stili di apprendimento e dell'accessibilità, incorporare strategie efficaci di valutazione e monitoraggio dei progressi e riconoscere il ruolo critico di insegnanti ed educatori. In questo modo, la piattaforma può fornire un'esperienza di apprendimento completa, inclusiva ed efficace per tutti i lavoratori.
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