Come il Nostro Corpo Influenza il Nostro Stato d’Animo: Un’Analisi del Discorso di Amy Cuddy
Come stai? Come va? Come ti senti? A queste semplici - ma non facili a volte - domande possiamo rispondere verbalmente come vogliamo, scegliendo di dire la verità sul nostro stato d’animo, scegliendo di dire una mezza verità, oppure scegliendo di raccontare, e raccontarci, una verità fasulla per compiacere gli altri o per far star meglio noi stessi.
Mentre con le nostre parole, quindi, possiamo scegliere di costruire una realtà alternativa per un numero notevole di ragioni che ci possono spingere a farlo, con il nostro corpo questa strategia non è possibile.
Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, il corpo è lo specchio delle emozioni.
Il linguaggio del corpo è un elemento fondamentale della comunicazione umana. La psicologa sociale Amy Cuddy, nel suo discorso TED intitolato “Your Body Shapes Who You Are” (Il tuo corpo modella chi sei), esplora l’importanza del linguaggio del corpo, in particolare come la nostra postura può influenzare il nostro cervello e il nostro comportamento.
Soffermatevi qualche secondo ad osservare voi stessi e gli altri e comincerete a notare posture del corpo, piccoli gesti, sguardi, toni di voce, tutte le implicazioni non-verbali che quotidianamente mostrano quello che sentiamo e che proviamo quotidianamente.
In questo articolo analizziamo uno dei TED talk più visti, un talk che ci trasmette consapevolezza su importanti abitudini non-verbali che possono fare la differenza nelle situazioni che contano.
Il Potere della Postura
Cuddy inizia il suo discorso con una domanda provocatoria: "Il nostro corpo può modellare la nostra mente?". Attraverso una serie di esperimenti, Cuddy e i suoi colleghi hanno scoperto che la risposta è un sonoro sì. Hanno dimostrato che assumere pose di potere, come stare in piedi con le mani sui fianchi o sedersi con le gambe incrociate, può aumentare i livelli di testosterone (l’ormone associato alla dominanza) e diminuire i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) nel nostro corpo.
Cuddy condivide la sua storia personale di superamento di un grave trauma cranico e di come si sentiva un impostore a Princeton. Ha usato le pose di potere per affrontare le sue paure e sfide, sostenendo che possiamo “fingere fino a diventarlo” in situazioni stressanti, come colloqui di lavoro.
Il Linguaggio del Corpo e il Public Speaking
Nel contesto del public speaking, il linguaggio del corpo assume un ruolo ancora più cruciale. La nostra postura, i nostri gesti e le nostre espressioni facciali possono influenzare non solo come gli altri ci percepiscono, ma anche come ci percepiamo noi stessi.
Quando parliamo in pubblico, assumere una posa di potere può aiutarci a sentirci più sicuri e a ridurre lo stress. Inoltre, può influenzare positivamente la percezione del pubblico, rendendoci più credibili e autorevoli.
Il linguaggio del corpo è un elemento fondamentale della comunicazione umana, e la sua importanza è stata sottolineata da numerosi studi scientifici. Uno dei più noti è il lavoro della psicologa sociale Amy Cuddy, che ha dimostrato come la nostra postura può influenzare il nostro cervello e il nostro comportamento. Ma non è l’unica ricerca che ha esplorato questo argomento.
Alcune delle più prestigiose università del mondo, come Harvard e Princeton, hanno condotto studi scientifici che hanno aperto nuovi scenari sulla comunicazione non verbale. Questi studi hanno rivelato che il nostro corpo non è solo un recipiente passivo, ma un potente strumento di comunicazione. Attraverso la consapevolezza del nostro linguaggio del corpo, possiamo migliorare la nostra capacità di parlare in pubblico e di coinvolgere il nostro pubblico.
Un altro studio interessante riguarda il contatto visivo, uno degli aspetti più potenti della comunicazione non verbale, soprattutto nel public speaking. Uno sguardo diretto non è solo una questione di educazione, ma è un potente strumento di coinvolgimento. Quando parliamo guardando negli occhi i nostri interlocutori, creiamo un ponte emotivo, trasmettiamo fiducia e sincerità.
Inoltre, la ricerca ha dimostrato che i nostri gesti e la nostra postura possono comunicare molto sul nostro stato d’animo e sulla nostra sicurezza. Ad esempio, una postura eretta e aperta può trasmettere sicurezza e apertura, mentre i movimenti nervosi o la mancanza di contatto visivo possono suggerire insicurezza o disonestà.
Infine, uno studio condotto da Paul Ekman, uno dei più noti esperti di linguaggio del corpo, ha dimostrato che le espressioni facciali e il linguaggio del corpo possono rivelare le emozioni che realmente proviamo. Questo può essere particolarmente utile nel public speaking, dove è importante trasmettere autenticità e coinvolgere emotivamente il pubblico.
Conclusioni:Diamo Valore Strategico alla Nostra Postura
Il discorso di Amy Cuddy ci offre una preziosa lezione: il nostro corpo non è solo un recipiente passivo, ma un potente strumento che può modellare la nostra mente e il nostro comportamento. Attraverso la consapevolezza del nostro linguaggio del corpo e l’adozione di pose di potere, possiamo migliorare la nostra autostima, ridurre lo stress e aumentare le nostre possibilità di successo, sia nel public speaking che nella vita quotidiana.
In conclusione, la ricerca scientifica ha dimostrato che il linguaggio del corpo è un elemento fondamentale della comunicazione umana. Attraverso la consapevolezza del nostro linguaggio del corpo, possiamo migliorare la nostra capacità di parlare in pubblico, coinvolgere il nostro pubblico e trasmettere autenticità e sicurezza.
Chiaramente non si può semplificare il linguaggio del corpo: l'interpretazione reale deve avvenire non per stereotipi (braccia incrociate = sei chiuso nei confronti del mondo) ma per osservazione e relazione.
Ricordiamo le parole di Cuddy: "Non fingere fino a farcela. Fingi fino a diventarlo". Questo è il potere del linguaggio del corpo. Questo è il potere di noi stessi.
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